lunedì 7 luglio 2014

PARTE TRE - IL SUCCESSO E’ UNA QUESTIONE DI CHIMICA: GLI ELEMENTI CHE INTERAGENDO RENDONO BREAKING BAD UNA SERIE UNICA.

Parte due qui

7) IL TEASER
Il teaser o cold open in una serie tv è quello che succede dopo l’eventuale riassunto e prima della sigla. E’ un modus operandi narrativo che serve a catturare lo spettatore per tutta la durata dell’episodio. Quei minuti prima della sigla sono quelli che in una serie crime-poliziesca presentano l’omicidio da risolvere o, in una serie fantascientifica o d’azione, il mistero da sciogliere.
Il teaser di Breaking Bad è fondamentale nella narrazione ed è anche uno dei miei momenti preferiti perché gli autori della serie ne sfruttano appieno tutte le potenzialità e non solo quello di “premessa agli avvenimenti”.
Il Pilot di Breaking Bad è già un esempio perfetto: all’inizio vediamo un cielo blu, dei pantaloni color cachi volare, un caravan correre nel deserto e un uomo in mutande al volante con indosso una maschera a gas accanto a un uomo svenuto. Subito dopo quello stesso uomo scende dal caravan e gira un video dedicato alla famiglia in cui dice di chiamarsi Walter Hartwell White, in sottofondo delle sirene e poi il signor White punta una pistola verso l’orizzonte. Parte la sigla e l’episodio ricomincia tre settimane prima con lo stesso uomo in una casa, a letto con la moglie, che si alza in preda all’insonnia per fare ginnastica. Si rimane spiazzati e ci si chiede che cosa sarà mai successo per portare mister White in mezzo al deserto. Scopriremo solo alla fine come gli avvenimenti del teaser si ricollegheranno al resto della storia. 
Breaking Bad non si ferma qui e usa il teaser nei modi più disparati e non limitandosi a un flashforword di ciò che accade nell’episodio. La seconda stagione si apre con immagini in bianco e nero di una piscina, di un occhio finto che galleggia e di un orsacchiotto di un vivido colore rosa con mezza faccia bruciacchiata. Questi elementi non avranno alcuna spiegazione all’interno dell’episodio stesso e il ripetersi di questa sequenza in altri cold open, a cui vengono aggiunti ogni volta nuove immagini, fa capire che siamo di fronte a qualcosa che verrà spiegato alla fine della stagione. E infatti solo nell’ultimo episodio le immagini viste acquisteranno un significato.
Anche la quinta stagione si apre con un flashforward del protagonista a cui gli avvenimenti della stagione dovranno a un certo punto ricollegarsi.
Altre volte siamo di fronte ad avvenimenti che avvengono in contemporanea, ma a chilometri di distanza come l’apertura della terza stagione che inquadra due messicani mai visti prima nella serie che strisciano per terra fino a un tempio della Santa Muerte (un culto veramente esistente in Messico e molto popolare tra i Narcos), per cui la domanda dello spettatore nel corso delle puntate diventa: “Chi sono questi due messicani? Quando e come si incontreranno con i nostri protagonisti?”.
E' il teaser che setta il tipo di visione e di aspettative che deve avere lo spettatore.
Altre volte ancora assistiamo a dei flashback sia dei protagonisti, sia dei personaggi minori della serie. Non è raro quindi che in Breaking Bad il teaser serva a spezzare la linearità spazio-temporale tipica delle vicende narrate da serie non fantascientifiche (e probabilmente Vince Gilligan deve ringraziare ancora la sua pregressa esperienza in X-Files), inserendovi anche vicende che non avrebbero avuto spazio nel normale svolgimento dell’episodio.
Ogni volta che inizia un episodio di Breaking Bad non si sa mai cosa mostrerà il teaser.
Alcuni teaser sono totalmente imprevedibili, come quello di “Negro y Azul” (2x07) in cui si assiste a tre messicani che cantano un narcocorrido dedicato alle vicende del narcotrafficante gringo “Heisenberg” (la canzone è originale e scritta apposta per la serie dal gruppo “Los Cuates de Sinaloa”). Una canzone dal ritmo allegro accompagnata da testo e immagini drammatiche.


Altre volte ancora, pur mantenendo la linearità della narrazione, il teaser contiene alcuni momenti talmente memorabili da essere diventati più famosi dell’episodio stesso, come il dialogo tra Heisenberg e alcuni narcotrafficanti in “Say My Name” (5x07).

Una parte del teaser di Say My name (non l'ho trovato completo su youtube, ma la parte più bella c'è tutta):



8) L’ATTENZIONE AI PARTICOLARI
Breaking Bad è attenta ai particolari e fa uso come altre serie di citazioni interne.
Nella seconda stagione unendo i titoli dei quattro episodi che presentano il teaser del flashforward in bianco e nero si ottiene “Seven-Three-Seven Down Over ABQ” ovvero un’anticipazione di quello che succederà a fine stagione.
Il volto di Gus Fring nel finale della quarta stagione rimanda direttamene all’orsacchiotto rosa che ossessionava i fan nei teaser sopra citati.
C’è anche uno studio cromatico nella serie a partire dal rosa dell’orsacchiotto fino al verde della sigla e al giallo delle tute da lavoro, passando dal viola degli arredi di Marie e dai cognomi cromatici dei protagonisti Pinkman (uomo rosa) e White.
Il caso più eclatante è la metanfetamina cucinata dal signor White il cui marchio di fabbrica è il colore blu. Come dirà la nevrotica e spietata Lydia nella quinta stagione si può derogare sulla purezza della droga, ma non sul colore. Mister White ha creato un vero e proprio prodotto industriale (la “Blue Sky Meth” che lui stesso definisce la Coca-Cola delle droghe nel teaser di “Say My Name”) e come tutti i prodotti di massa è un brand riconoscibile, in questo caso grazie al colore.
Gran parte degli episodi della prima stagione sono citazioni di classici film americani come ha spiegato lo stesso Vince Gilligan nei contenuti speciali dei DVD: unendo il titolo della seconda e terza puntata della prima stagione si ottiene la frase “Cat’s in the Bag and the Bag in The River” ovvero una citazione di un film drammatico come “Sweet Smell of Success” (in italiano “Piombo Rovente”), “Crazy Handful or Nothing” è una citazione di “Cool Hand Luke” (“Nick Mano Fredda”) altro classico hollywodiano con Paul Newman, A No-Rough-Stuff-Type Deal titolo dell’ultimo episodio della prima stagione è una citazione del film dei fratelli Coen “Fargo”. Tutti i titoli riflettono ciò che sta accadendo in quell’episodio, nella serie e nella vita di Walter.
Nelle stagioni successive alcuni titoli sono in spagnolo sia per richiamare l’utilizzo della lingua spagnola che in New Mexico è largamente diffusa, sia per richiamare l’influenza nella storia dei cartelli messicani.
Nella serie vengono anche citati vari elementi culturali e abitudini del cartello messicano della droga: la Santa Muerte, il narcocorrido, o la pratica di usare rituali ben precisi per uccidere nemici e traditori (in questo caso la pratica della decapitazione sia a spese di Tortuga che di Hank).


E il Teddy Bear (l'orsetto rosa):



9) LA MUSICA
La musica è parte integrante della serie e con il procedere delle stagioni ne diventa uno degli elementi più caratteristici e vitali
Si spazia dai classici della musica jazz (Nat King Kole) e british rock (Badfinger) all’alternative rock (Calexico) al rap (Ana Tijoux), fino a forme di musica tradizionale come il fado dei Los Zafiros o il narcocorrido con la già citata “Negro Y Azul” scritta apposta per la serie dai "Los Cuates de Sinaloa” e conosciuta tra i fan come “la canzone di Heisenberg”.
Ma la musica diventa protagonista della serie nella misura in cui accompagna momenti emotivamente importanti o sottolinea passaggi cardine della serie così da creare un legame evocativo con le immagini grazie a curatissimi montaggi. Così “He Venido” dei Los Zafiros riporta alla mente la distruzione di un oggetto iconico come il van in cui Jesse e Walt hanno cucinato nelle prime stagioni, “Crawl Space” di Dave Porter (responsabile dello score originale della serie) sottolinea un momento angosciante, mentre "Black" di Danger Mouse e Daniele Luppi accompagna una rivelazione sconvolgente. Altre volte la musica fa risaltare dei momenti che assumono un sapore epico come la camminata al ralenty di Gus Fring in “Face/Off“ (4x13 -“Goodbye” degli Apparat) degna del duello finale di un vero western o ancora la scena finale di “Granite State” in cui viene usato per intero il Main Theme della serie.
Gran parte di queste canzoni sono accompagnate da interessanti montaggi: “1977” il rap di Ana Tijoux sottolinea il passare del tempo grazie a un montaggio accelerato, “Crystal Blue Pesuasion” di Tommy James and The Shondelles con un montaggio più tradizionale oltre al passare del tempo rimarca anche la routine dei gesti che i personaggi fanno.
Le note malinconiche del jazz di Nat King Cole accompagnano una vera propria strage che grazie a un montaggio alternato ci mostra il livello di cattiveria raggiunto dal protagonista.
Altri montaggi associano una canzone dall’incedere allegro ad immagini drammatiche (vedi il già citato e postato video di “Negro Y Azul”). Altre volte certe canzoni sono così fuori contesto da sottolineare l’eccentricità di un personaggio come Gale Boettigher che canta in perfetto dialetto milanese “Crapa Pelada” del “Quartetto Cetra” e poche puntate dopo viene mostrato in una strepitosa performance da karaoke con “Major Tom” di Peter Schilling (misconosciuto cantante tedesco).
Infine in alcuni casi la canzone accompagna un avvenimento così importante che basta citare il titolo per evocare la scena a cui questa resterà sempre legata: “Baby Blue” dei Badfinger vi dice nulla?

E qui mi sbizzarrisco. Ecco alcuni dei miei momenti e montaggi musicali preferiti (alcuni non sono riuscita a trovarli su youtube sigh):

La distruzione del caravan:


Gale canta "Crapa Pelada":


La camminata di Gus:


Jesse e Mike nella scena della macchina:



Il main theme suonato interamente:




10) LA POESIA
No, questo punto non è per dire che Breaking Bad è una serie poetica. Anzi diciamo che di poetico in Breaking Bad non c’è nulla, forse solo l’episodio della seconda stagione “4 Days Out” ha dei momenti poetici.
Per poesia intendo proprio le poesie.
L’episodio forse più famoso dell’intera serie e da molti considerato il più bello “Ozymandias” (5x14) prende il nome dal sonetto omonimo di Percy Bysshe Shelley.
Ozymandias era il soprannome di Ramesse il Grande, faraone dell’antico Egitto e nel sonetto Shelley immagina di incontrare un viaggiatore che gli racconta di avere letto un’iscrizione che recita:
"My name is Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nel promo bellissimo che accompagna il lancio della seconda metà della quinta stagione sentiamo Bryan Cranston recitare il sonetto.
E’ ovviamente possibile leggere gran parte della stagione finale alla luce del sonetto diventato emblema della caducità del potere umano.
Ma non c’è solo Shelley in Breaking Bad.
Anzi il poeta più importante e legato a Breaking Bad è Walt Whitman fissazione del chimico Gale Boettigher la cui opera contenuta nella raccolta di poesie “Leaves of Grass” (Foglie d’erba) attraversa come un fil rouge la serie diventandone un vero e proprio attore!

Il video ufficiale di Breaking Bad in cui Bryan Cranston recita Shelley:



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