Il
teaser o cold open in una serie tv è quello che succede dopo l’eventuale
riassunto e prima della sigla. E’ un modus operandi narrativo che serve a
catturare lo spettatore per tutta la durata dell’episodio. Quei minuti prima
della sigla sono quelli che in una serie crime-poliziesca presentano l’omicidio
da risolvere o, in una serie fantascientifica o d’azione, il mistero da
sciogliere.
Il
teaser di Breaking Bad è fondamentale nella narrazione ed è anche uno dei miei
momenti preferiti perché gli autori della serie ne sfruttano appieno tutte le
potenzialità e non solo quello di “premessa agli avvenimenti”.
Il
Pilot di Breaking Bad è già un esempio perfetto: all’inizio vediamo un cielo
blu, dei pantaloni color cachi volare, un caravan correre nel deserto e un uomo
in mutande al volante con indosso una maschera a gas accanto a un uomo svenuto.
Subito dopo quello stesso uomo scende dal caravan e gira un video dedicato alla
famiglia in cui dice di chiamarsi Walter Hartwell White, in sottofondo delle
sirene e poi il signor White punta una pistola verso l’orizzonte. Parte la
sigla e l’episodio ricomincia tre settimane prima con lo stesso uomo in una
casa, a letto con la moglie, che si alza in preda all’insonnia per fare
ginnastica. Si rimane spiazzati e ci si chiede che cosa sarà mai successo per
portare mister White in mezzo al deserto. Scopriremo solo alla fine come gli
avvenimenti del teaser si ricollegheranno al resto della storia.
Breaking
Bad non si ferma qui e usa il teaser nei modi più disparati e non limitandosi a
un flashforword di ciò che accade nell’episodio. La seconda stagione si apre
con immagini in bianco e nero di una piscina, di un occhio finto che galleggia
e di un orsacchiotto di un vivido colore rosa con mezza faccia bruciacchiata.
Questi elementi non avranno alcuna spiegazione all’interno dell’episodio stesso
e il ripetersi di questa sequenza in altri cold open, a cui vengono aggiunti
ogni volta nuove immagini, fa capire che siamo di fronte a qualcosa che verrà
spiegato alla fine della stagione. E infatti solo nell’ultimo episodio le
immagini viste acquisteranno un significato.
Anche
la quinta stagione si apre con un flashforward del protagonista a cui gli
avvenimenti della stagione dovranno a un certo punto ricollegarsi.
Altre
volte siamo di fronte ad avvenimenti che avvengono in contemporanea, ma a chilometri
di distanza come l’apertura della terza stagione che inquadra due messicani mai
visti prima nella serie che strisciano per terra fino a un tempio della Santa
Muerte (un culto veramente esistente in Messico e molto popolare tra i Narcos),
per cui la domanda dello spettatore nel corso delle puntate diventa: “Chi sono
questi due messicani? Quando e come si incontreranno con i nostri protagonisti?”.
E' il teaser che setta il tipo di visione e di aspettative che deve avere lo spettatore.
Altre
volte ancora assistiamo a dei flashback sia dei protagonisti, sia dei personaggi
minori della serie. Non è raro quindi che in Breaking Bad il teaser serva
a spezzare la linearità spazio-temporale tipica delle vicende narrate da serie
non fantascientifiche (e probabilmente Vince Gilligan deve ringraziare ancora
la sua pregressa esperienza in X-Files), inserendovi anche vicende che non
avrebbero avuto spazio nel normale svolgimento dell’episodio.
Ogni
volta che inizia un episodio di Breaking Bad non si sa mai cosa mostrerà il
teaser.
Alcuni
teaser sono totalmente imprevedibili, come quello di “Negro y Azul” (2x07) in
cui si assiste a tre messicani che cantano un narcocorrido dedicato alle
vicende del narcotrafficante gringo “Heisenberg” (la canzone è originale e
scritta apposta per la serie dal gruppo “Los Cuates de Sinaloa”). Una canzone
dal ritmo allegro accompagnata da testo e immagini drammatiche.
Altre
volte ancora, pur mantenendo la linearità della narrazione, il teaser contiene
alcuni momenti talmente memorabili da essere diventati più famosi dell’episodio
stesso, come il dialogo tra Heisenberg e alcuni narcotrafficanti in “Say My
Name” (5x07).
Una parte del teaser di Say My name (non l'ho trovato completo su youtube, ma la parte più bella c'è tutta):
8)
L’ATTENZIONE AI PARTICOLARI
Breaking
Bad è attenta ai particolari e fa uso come altre serie di citazioni interne.
Nella seconda stagione unendo i titoli dei quattro episodi che presentano il teaser del flashforward in bianco e nero si ottiene “Seven-Three-Seven Down Over ABQ” ovvero un’anticipazione di quello che succederà a fine stagione.
Nella seconda stagione unendo i titoli dei quattro episodi che presentano il teaser del flashforward in bianco e nero si ottiene “Seven-Three-Seven Down Over ABQ” ovvero un’anticipazione di quello che succederà a fine stagione.
Il volto di Gus Fring nel
finale della quarta stagione rimanda direttamene all’orsacchiotto rosa che
ossessionava i fan nei teaser sopra citati.
C’è anche uno studio
cromatico nella serie a partire dal rosa dell’orsacchiotto fino al verde della
sigla e al giallo delle tute da lavoro, passando dal viola degli arredi di Marie e dai cognomi cromatici dei
protagonisti Pinkman (uomo rosa) e White.
Il caso più eclatante è la
metanfetamina cucinata dal signor White il cui marchio di fabbrica è il colore blu. Come dirà la nevrotica e spietata
Lydia nella quinta stagione si può derogare sulla purezza della droga, ma non
sul colore. Mister White ha creato un vero e proprio prodotto industriale (la “Blue Sky Meth” che lui stesso definisce la
Coca-Cola delle droghe nel teaser di “Say My Name”) e come
tutti i prodotti di massa è un brand riconoscibile, in questo caso grazie al colore.
Gran parte degli episodi
della prima stagione sono citazioni di classici film americani come ha spiegato
lo stesso Vince Gilligan nei contenuti speciali dei DVD: unendo il titolo della
seconda e terza puntata della prima stagione si ottiene la frase “Cat’s in the
Bag and the Bag in The River” ovvero una citazione di un film drammatico come
“Sweet Smell of Success” (in italiano “Piombo Rovente”), “Crazy Handful or Nothing”
è una citazione di “Cool Hand Luke” (“Nick Mano Fredda”) altro classico
hollywodiano con Paul Newman, “A No-Rough-Stuff-Type
Deal” titolo dell’ultimo
episodio della prima stagione è una citazione del film dei fratelli Coen “Fargo”. Tutti i titoli riflettono ciò che sta accadendo in
quell’episodio, nella serie e nella vita di Walter.
Nelle
stagioni successive alcuni titoli sono in spagnolo sia per
richiamare l’utilizzo della lingua spagnola che in New Mexico è largamente
diffusa, sia per richiamare l’influenza nella storia dei cartelli messicani.
Nella serie vengono anche citati
vari elementi culturali e abitudini del cartello messicano della droga: la Santa Muerte , il narcocorrido,
o la pratica di usare rituali ben precisi per uccidere nemici e traditori (in
questo caso la pratica della decapitazione sia a spese di Tortuga che di Hank).
E il Teddy Bear (l'orsetto rosa):
9)
LA MUSICA
La
musica è parte integrante della serie e con il procedere delle stagioni ne
diventa uno degli elementi più caratteristici e vitali
Si
spazia dai classici della musica jazz (Nat King Kole) e british rock
(Badfinger) all’alternative rock (Calexico) al rap (Ana Tijoux), fino a forme
di musica tradizionale come il fado dei Los Zafiros o il narcocorrido con la
già citata “Negro Y Azul” scritta apposta per la serie dai "Los Cuates de Sinaloa”
e conosciuta tra i fan come “la canzone di Heisenberg”.
Ma
la musica diventa protagonista della serie nella misura in cui accompagna
momenti emotivamente importanti o sottolinea passaggi cardine della serie così
da creare un legame evocativo con le immagini grazie a curatissimi montaggi.
Così “He Venido” dei Los Zafiros riporta alla mente la distruzione di un
oggetto iconico come il van in cui Jesse e Walt hanno cucinato nelle prime
stagioni, “Crawl Space” di Dave Porter (responsabile dello score originale
della serie) sottolinea un momento angosciante, mentre "Black" di Danger Mouse e Daniele Luppi accompagna una rivelazione sconvolgente. Altre volte la musica fa risaltare
dei momenti che assumono un sapore epico come la camminata al ralenty di Gus
Fring in “Face/Off“ (4x13 -“Goodbye” degli Apparat) degna del duello finale di
un vero western o ancora la scena finale di “Granite State” in cui viene usato
per intero il Main Theme della serie.
Gran
parte di queste canzoni sono accompagnate da interessanti montaggi: “1977” il rap di Ana Tijoux sottolinea
il passare del tempo grazie a un montaggio accelerato, “Crystal Blue Pesuasion”
di Tommy James and The Shondelles con un montaggio più tradizionale oltre al
passare del tempo rimarca anche la routine dei gesti che i personaggi fanno.
Le
note malinconiche del jazz di Nat King Cole accompagnano una vera propria
strage che grazie a un montaggio alternato ci mostra il livello di cattiveria
raggiunto dal protagonista.
Altri
montaggi associano una canzone dall’incedere allegro ad immagini drammatiche (vedi
il già citato e postato video di “Negro Y Azul”). Altre volte certe canzoni
sono così fuori contesto da sottolineare l’eccentricità di un personaggio come
Gale Boettigher che canta in perfetto dialetto milanese “Crapa Pelada” del
“Quartetto Cetra” e poche puntate dopo viene mostrato in una strepitosa performance
da karaoke con “Major Tom” di Peter Schilling (misconosciuto cantante tedesco).
Infine
in alcuni casi la canzone accompagna un avvenimento così importante che basta
citare il titolo per evocare la scena a cui questa resterà sempre legata: “Baby
Blue” dei Badfinger vi dice nulla?
E qui mi sbizzarrisco. Ecco alcuni dei miei momenti e montaggi musicali preferiti (alcuni non sono riuscita a trovarli su youtube sigh):
La distruzione del caravan:
Gale canta "Crapa Pelada":
La camminata di Gus:
Jesse e Mike nella scena della macchina:
Il main theme suonato interamente:
10)
LA POESIA
No,
questo punto non è per dire che Breaking Bad è una serie poetica. Anzi diciamo
che di poetico in Breaking Bad non c’è nulla, forse solo l’episodio della
seconda stagione “4 Days Out” ha dei momenti poetici.
Per
poesia intendo proprio le poesie.
L’episodio
forse più famoso dell’intera serie e da molti considerato il più bello
“Ozymandias” (5x14) prende il nome dal sonetto omonimo di Percy Bysshe Shelley.
Ozymandias
era il soprannome di Ramesse il Grande, faraone dell’antico Egitto e nel sonetto
Shelley immagina di incontrare un
viaggiatore che gli racconta di avere letto un’iscrizione che recita:
"My name is
Ozymandias, king of kings:
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Look on my works, ye Mighty, and despair!"
Nel
promo bellissimo che accompagna il lancio della seconda metà della quinta
stagione sentiamo Bryan Cranston recitare il sonetto.
E’
ovviamente possibile leggere gran parte della stagione finale alla luce del
sonetto diventato emblema della caducità del potere umano.
Ma
non c’è solo Shelley in Breaking Bad.
Anzi
il poeta più importante e legato a Breaking Bad è Walt Whitman fissazione del
chimico Gale Boettigher la cui opera contenuta nella raccolta di poesie “Leaves
of Grass” (Foglie d’erba) attraversa come un fil rouge la serie diventandone un
vero e proprio attore!
Il
video ufficiale di Breaking Bad in cui Bryan Cranston recita Shelley:
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