mercoledì 4 giugno 2014

THE GRAND BUDAPEST HOTEL



Più di un mese fa ho visto un film che mi è piaciuto parecchio: The Grand Budapest Hotel di Wes Anderson, vincitore del Gran Premio della Giuria al festival di Berlino. 
Da un pò volevo scrivere qualcosa a riguardo, ma avvertivo tutta la mia adeguatezza visto che non essendo critico di professione, ma solo una che guarda e legge tante cose, ho pensato che avrei sicuramente scritto qualche fesseria.
Mi sono comunque decisa a buttare giù due righe (proprio due) quantomeno per (spero) invogliare chi legge ad andare a vederlo (o recuperarlo in DVD quando uscirà).

Il regista Wes Anderson lo conoscevo già per The Royal Tenenbaum, suo film d'esordio, e Moonrise Kingdom, film di due anni fa sulla fuga d'amore di uno scout. Finora non ero entrata completamente in sintonia con la comicità di Wes Anderson, probabilmente perché ci vuole più di una visione per essere in grado di cogliere appieno il cinema di un regista che si staglia come un autore unico e ben riconoscibile all'interno del panorama cinematografico statunitense.

Nel suo ultimo film ci sono comunque tutti gli elementi tipici del suo cinema fatto di commedie surreali dal finale agrodolce con un fondo drammatico mescolato a un pò di poesia. 
La messa in scena è da vera e propria comica che ricorda i film in bianco e nero (Chaplin, Wilder, Lubitsch) pur essendo pellicole coloratissime. La fotografia è infatti un elemento essenziale nell'opera di Anderson tanto che alcune immagini sembrano dei veri quadri dai colori vivissimi. Anche la musica è un elemento fondante della sua opera.
Un'altra caratteristica dei film di Wes Anderson è di essere pieni di strampalati personaggi interpretati da una pletora di attori famosi alcuni dei quali sono degli abituée del suo cinema (vedi Bill Murray presente anche in questo film).

Ho dato giusto un'idea generale del tipo di film che andrete a vedere e non c'è comunque che da provare per capire se il cinema di Wes Anderson in generale e questo film in particolare faccia per voi. Io comunque questo film ve lo consiglio caldamente.

Note:
- La storia di The Grand Budapest Hotel è quella del concièrge Monsieur Gustave (Ralph Fiennes) dell'Hotel omonimo accusato dell' omicidio di una cliente sua amante nello stato immaginario di Zubrowka, situato nell'Europa anni trenta. Verrà aiutato a scagionarsi dal suo garzoncello (l'esordiente Tony Revoloni, la cui vicenda nel film serve anche a ironizzare sull'assurdità del concetto di frontiera nazionale).
- Il film è dedicato alle opere di Stefan Zweig, scrittore austriaco che si vide bruciare gli scritti dai nazisti nel 1933.

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